26 gennaio 2017

Parole

E non disse nemmeno una parola lo regalammo a Liliana un Natale di alcuni decenni fa. Ci scrivemmo sopra anche una breve dedica:  A nostra madre, con affetto. In realtà mia sorella scrisse mia e io mi arrabbiai moltissimo, ricordandole che non era soltanto sua. Allora corresse, ma la dedica venne fuori decisamente pasticciata. A mamma non dispiacque e anzi ci ringraziò, rimproverandoci bonariamente per aver speso i soldi che eravamo riusciti a risparmiare. Non credo lo abbia mai letto. Suppongo che la storia di un matrimonio che non regge ai difficili anni del dopoguerra non la entusiasmasse particolarmente. Il libro sarebbe rimasto a prendere polvere, traslocando di scaffale in scaffale fino a quando non ci tornai sopra io, che crescendo mi ero appassionato alle vicende della Seconda Guerra Mondiale. Un bellissimo romanzo, che contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare offre ai due coniugi una nuova possibilità, ma questo mamma non lo seppe mai.

Quando lei se ne andò, un giorno di settembre di quattro anni fa, non disse nemmeno una parola. Il tempo delle chiacchiere era finito da un pezzo ma anche volendo non avrebbe potuto parlare, perché quel giorno le costava fatica anche solo respirare. Mentre iniziava il conto alla rovescia, me ne uscii con una frase che riecheggiò in quella stanza d'ospedale satura di tristezza e abbandono, e che parve ridicola perfino a me che l'avevo pronunciata. Non appena ti sei sistemata, fammi sapere che va tutto bene. Poi tornai a casa, perché la mia cagnolina era rimasta sola fin dalle prime ore del mattino. La trovai su una sedia, avvolta nella sua coperta preferita. Non aveva mangiato nulla e neppure bevuto, perché l'acqua continuava a lambire i bordi della ciotola. Vedendomi fu meno espansiva del solito, sembrava sapesse. La accarezzai dolcemente, sussurrandole all'orecchio mamma non c'è più. In quel preciso istante, il piccolo televisore in cucina si accese. Il telecomando era sul tavolo, nessuno lo aveva sfiorato. Magari si. In quegli istanti dilatati dal dolore non pensai a un miracolo, alla vita ultraterrena, a Dio e al Regno dei Cieli. Mi limitai a ringraziare mia madre, perché si era ricordata di farmi sapere.

2 commenti:

  1. Un libro, anzi, un autore che mi manca ... mo' me lo sengo, grazie!

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  2. Se penso alle volte in cui mi sono segnato libri e dischi recensiti da te, mi viene da sorridere. Felice di aver ricambiato, nel mio piccolo!

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