26 febbraio 2015

Nessie

Una notte sognai di trovarmi a Loch Ness. C'erano due elicotteri che continuavano a tracciare fastidiosi cerchi di rumore sopra il lago, mentre intorno a me una marea umana degna di un grande concerto rock sembrava spingere, correre ed urlare in mille direzioni diverse. Ero disorientato, ma non ci misi molto ad individuare la causa di quella morbosa eccitazione collettiva. Alcune ore prima avevi palesato la tua presenza, azzerando secoli di congetture e fantasticherie di ogni genere legate al tuo nome. Uno dei tanti testimoni oculari stava rilasciando un'intervista a un paio di metri da me. A quanto diceva te ne eri stato con il lungo collo fuori dall'acqua per diversi minuti, quasi ti fossi stancato dei falsi fotografici circolati nel corso degli anni e stessi offrendo a tutti la possibilità di immortalarti. Poi ti eri nuovamente immerso nelle profonde acque del lago, evidentemente poco interessato al delirante scenario che ti lasciavi dietro.

Il giorno successivo all'incredibile apparizione, mentre preparavo le mie valigie virtuali, guardando distrattamente il telegiornale ebbi modo di constatare che tutti volevano concedersi una vacanza da brivido in quel di Loch Ness. Io non potevo impedirlo in nessun modo e questo mi provocava un forte turbamento, perché la situazione era potenzialmente pericolosa. Per te, ovviamente. Si sarebbero limitati ad attendere sulle rive del lago, per poi restare con la bocca spalancata davanti a te? Non credo. Ti avrebbero intrappolato ed esposto con lunghe catene intorno a zampe, coda e collo? Più probabile. Avrei tanto voluto metterti in guardia, ma la mia fantasia notturna volgeva al termine, la scena si stava dissolvendo sul bianco fotogramma del soffitto...

Sveglio, finalmente. Si, era stato soltanto uno stupido sogno, non ti saresti trasformato in un fenomeno da baraccone, nessuno ti avrebbe fatto del male. Mentre consumavo la prima colazione, mi resi conto che le mie oniriche preoccupazioni erano state del tutto infondate, perché la logica impone le sue regole e suggerisce che non esisti. Ci risi su e continuai a mangiare. Tuttavia, se per miracolo fosse vero il contrario, continua a precluderci la possibilità di conoscerti e lascia che siano le leggende a parlare per te. Guardati bene dall'emergere dalla piatta distesa del lago, Nessie. Non ne vale la pena.

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