3 luglio 2016

Perturbazioni floydiane

Non sono andato a vedere David Gilmour. Il caldo umido di questi giorni, la stanchezza accumulata in un anno di lavoro mi hanno tenuto e mi terranno lontano dal Circo Massimo, ma ad essere sincero comincio ad averne le scatole piene di correre a vedere le grandi leggende del passato remoto, stufo di emozionarmi con canzoni che mi emozionavano trent'anni fa. Almeno in questo periodo, si intende, sicuramente mi pentirò di essere rimasto a casa per vedere la nazionale italiana salutare l'europeo. Tra l'altro, una zanzara ha continuato a tormentarmi per tutto il primo tempo senza che riuscissi a liberarmene. Ad un certo punto mi sono persino addormentato, venendo a conoscenza del risultato finale a giochi fatti. Meglio così, mi sono risparmiato la sequenza di rigori al termine dei supplementari, che a quanto mi dicono è stata estenuante.

Tornando a cosa resta dei Pink Floyd, perché di questo si tratta, considerando che Roger Waters continua a portare in giro The Wall e che Gimour imbottisce la set list di vecchi brani della band mi chiedo se non sarebbe il caso di rimettersi insieme, imbarcarsi per un mega tour mondiale e non pensarci più.

Leggo sul web che il grande chitarrista, a tutt'oggi uno dei miei eroi musicali, ieri sera ha incantato Roma. Buon per lui e per chi è andato a vederlo, io sto evidentemente in fase di disincanto. Attenzione però, i tuffi nel passato che fanno dimenticare il presente per un paio d'ore li ritengo indispensabili.

4 commenti:

  1. Credo che Italia e Germania siano tra le nazionali con il calcio più noioso, di uno sport noioso (la cosa più emozionante sono i rigori, che io metterei a fine dei tempi regolamentari, senza l'agonia di 30 minuti). Tu confermi, che è sport noioso (più delle vecchie glorie del rock!).

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  2. Al concerto di Gilmour non mi sarei addormentato, poco ma sicuro! :)

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  3. per me sarebbe ora di darci un taglio.
    farla finita insomma.

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