16 settembre 2018

Memorie texane

Da ragazzino non perdevo una puntata di Dallas. Nulla di strano, era un bel telefilm e Pamela un incanto, non fosse che all'inizio facevo il tifo per J.R. Ewing. Spudoratamente. Durò poco, giusto il tempo di capire chi fosse realmente quell'uomo. Oddio, nemmeno Bobby mi era simpatico, però J.R. rappresentava tutto ciò che non avrei voluto essere da grande. Crescendo persi interesse per le questioni texane, ma per ironia della sorte mi ritrovai a nuotare in quel mare infestato dagli squali che si chiama commercio. Non fu facile,  più di una volta pensai di mollare tutto e in un paio di occasioni ci andai realmente vicino. Invece restai, anche quando J.R. riapparve. Invecchiato e malato, ma lucidissimo. Era stata una giornata pesante, volevo soltanto infilarmi nel letto, dormire. Lui invece sembrava raggiante. Quanto aveva atteso quel momento. Vedi? Hai odiato i miei metodi, mi hai coperto di insulti, e cosa hai ottenuto? A fare gli onesti si guadagna poco, non lo sapevi? Argomentazioni valide. Per lui. Gli spensi il televisore in faccia.

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