Sfumature di bianco

Da queste parti si parla di dischi da isola deserta con una certa frequenza. L'argomento è trito e ritrito ma non privo di fascino, al punto che a volte risulta difficile sottrarsi a questo gioco perverso. I dubbi di oggi riconducono a due album stupendi che amo profondamente da quando ne ho memoria e dei quali nel 2018 ricorreva il 40° anniversario: "The Beatles" e "Beggars Banquet". Naturalmente l'evento fu celebrato con riedizioni speciali che mi portai a casa, destinando qualche soldino alla giusta causa di Beatles e Rolling Stones. Questo perché Beatles e Rolling Stones figurano da sempre nella Top 5 riservata alle mie band preferite. Si, non mi sono mai trovato a dover scegliere, nemmeno da bambino. Eppure questa presunta rivalità è tornata in auge sul finire di aprile, per mezzo di un botta e risposta a distanza tra Paul McCartney e Mick Jagger. Inutile dire che la piccola, simpatica polemica ha avuto una certa risonanza sui social. Da non credere, c'è ancora chi litiga per stabilire quale sia la band migliore...

Ma tornando a "The Beatles" e "Beggars Banquet", in partenza per l'isola deserta quale dei due infilerei nella valigia? Dovessi decidere sulla base di questioni affettive non ci sarebbe storia. L'album dei Beatles lo ascoltavo già da ragazzino, perché molti dei miei amici erano appassionati del gruppo. Quanto al 33 giri degli Stones me lo fece conoscere la mia prima ragazza, che era una super fan di Mick e compagni. Bei ricordi, ma è passato un sacco di tempo da quella breve parentesi sentimentale. Allora diciamo che "Beggars Banquet" lo porterei quasi sicuramente. Il "doppio bianco", invece, lo porterei sicuramente. Sfumature. Non credo di fare torto a nessuno.