15 maggio 2020

Addio Cecoslovacchia

A differenza di mio padre, che non aveva assolutamente la vocazione del soldato, nessuno dei miei comandanti durante il servizio militare aspirava a combattere dalla parte del bene, e andavano al lavoro con lo stesso entusiasmo di papà quando si recava al suo binario di raccordo per pro forma...

Stile semplice quanto efficace, coinvolgente. Acquistato circa un anno fa, Dalla parte del bene di Martin Fahrner è rimasto a lungo su uno scaffale in attesa di essere letto. Ho rimediato ieri. Soldi spesi bene, indubbiamente. Mi capita di lasciar depositare la polvere su alcuni libri che compro. Lo faccio quando penso che farli invecchiare un po' me li farà apprezzare nel migliore dei modi. E come se avessi a che fare con un rosso lasciato a decantare, prima di leggerlo prendo il libro e lo lascio sul letto, sul divano, anche sul bordo della vasca. Insomma, dove capita. Quello è il segnale. Sto prendendo confidenza con la storia di qualcun altro e non è facile, perché poi faccio una fatica enorme a staccarmi da luoghi e personaggi, mi affeziono. Addio Cecoslovacchia.

 Martin Fahrner

DALLA PARTE DEL BENE


Keller Editore

[Dal risvolto di copertina]

In un piccolo paese al confine con la Polonia, posto su un valico tra due montagne, l’esistenza può scorrere pacificamente, segnata soltanto dall’agognato passaggio da un triciclo a una Pionýr o a un’Eska, una bicicletta disponibile in tanti colori e con le marce. Poi quando le gambe si allungano a dismisura e si è molto fortunati, si può pure ricevere una Favorit, per tutta la vita.

Eppure per il figlio del capitano della squadra di calcio di Kostelec questo rituale non è scontato e il triciclo può finire, ad esempio, in cima alla barricata allestita per fermare i carri armati pronti a invadere la Cecoslovacchia nel 1968.

Comincia così un racconto magico in cui ci guida la voce di un bambino che prima narra le gesta di un padre, fuoriclasse del pallone, e poi quelle di un protagonista che fa i conti con il crescere e il diventare adulto proprio nel periodo più tragico della recente storia cecoslovacca: dall’invasione sovietica che mette fine alla Primavera di Praga nel 1968 fino alle manifestazioni studentesche e alla caduta del regime comunista nel 1989.

Nel mezzo, vent’anni con una famiglia particolarissima, un padre che conosce i fasti e il declino della propria stella, gli amici, le scelte, lo sport, il tutto alla ricerca di una bussola capace di indicare la strada giusta, che sempre torna a coincidere con quella di un’intera generazione.

Leggero e ironico, Martin Fahrner si inserisce nella migliore tradizione della letteratura ceca che affronta i grandi temi del vivere e della storia con una levità rara.

11 commenti:

  1. Caro Roberto, ogni soldato crede di andare a combattere per il bene,
    ma spesso può succedere che è voluta la guerra per dittatura.
    Ciao e buona fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. accade pure a me di fare qualcosa del genere. ma con vecchi romanzi abbastanza conosciuti. ma spesso continuo con questo atteggiamento, anche dopo aver deciso d'iniziare a leggerli. adesso (cioè da 4-5 anni :)
    sto leggendo la montagna incantata di t.mann. sono arrivato al secondo volume. non c'è fretta :)
    ciao

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    1. Ma si, non c'è alcuna fretta :)
      Grazie per essere passato

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    2. figurati! il minimo che potevo fare per un assiduo lettore. ripasserò ancora, compatibilmente col mio scarso tempo. grazie a te e buon giorno

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    3. Buongiorno a te. Il tuo blog mi è sempre piaciuto. Quei brevissimi post che si prestano a più interpretazioni, generando molti commenti mi hanno sempre affascinato. Anche l'aspetto del blog stesso, che non cambia mai, me lo fa apprezzare in modo particolare. Mi piace chi porta avanti un progetto con regolarità e coerenza.

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    4. ho capito abbastanza presto, fin da bambino, che occorreva progettare il futuro. e mi sono impegnato molto per costruire il tempio. guardandolo mi accorgo di aver improvvisato assai e che il risultato è abbastanza discutibile. ma in fondo non deve mica sfidare l'eternità: solo seguire con sincerità il sogno. ciao

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    5. Anch'io mi sono impegnato, ma a fasi alterne e senza possibilità di prescindere da ciò che sono: un po' meticoloso, un po' cialtrone.
      :) Ciao!

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    6. cialtrone :)
      no, io non mi definirei cialtrone. semmai guitto :)
      buon giorno

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  3. Mi bloccherebbe un po' solo l'ambientazione, altrimenti penso che potrebbe piacermi molto.
    Peraltro, siamo molto simili nel concetto di "lasciar decantare" le nostre letture :)

    Moz-

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    1. Eh si, in alcuni casi è preferibile far decantare :)

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