24 maggio 2020

Un percorso diverso

Per me Bob Dylan rappresenta da sempre uno spazio a sé stante, slegato da ogni contesto musicale, quasi un rifugio segreto dove ogni tanto vado a nascondermi. Segreto perché da adolescente nessuno dei miei amici era interessato a Dylan, nessuno di loro si prendeva la briga di parlarne, al limite di criticarlo come facevano con Elvis. Semplicemente non esisteva, perché la sua musica era troppo intima per poter essere sparata a palla da un impianto stereo, non era necessaria durante le feste. Allora si passava oltre, relegando Bob a un passato remoto da lasciare inesplorato. Io feci un percorso diverso, lontano da orecchie indiscrete e da eventuali rotture di scatole. Ascoltai Slow Train Coming e mi innamorai di quelle canzoni che parlavano di una clamorosa conversione. Ai risvolti religiosi non ero minimamente interessato, ci tornai sopra anni dopo e comunque non pregiudicarono in alcun modo la mia passione per il disco. Dopo Slow Train Coming arrivarono via via tutti gli altri album di Dylan, in ordine sparso e nessuno escluso. Ancora oggi mi emoziono quando viene annunciata l'uscita del suo nuovo lavoro in studio. Lo compro e poi gli dedico numerosi ascolti. Lo faccio perché amo Bob e lo rispetto profondamente. Buon compleanno, uomo di Duluth.

4 commenti:

  1. Amo molto i ricordi del passato.
    Altri tempi, altre storie. Molto bello il tuo rapporto (intimo) con Dylan...

    Moz-

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    1. Io a volte vorrei evitare i continui rimandi al passato, ma ci ricasco puntualmente. Grazie Moz

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  2. un maestro. Condivido … a se stante. mille sfaccettature, ma sempre inimitabile !

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    1. Un artista che non può essere ascoltato superficialmente, quindi meglio goderselo da soli, in santa pace!

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