18 maggio 2020

Natja, Christiane, il mio mondo di fantasia

Quando Christiane  e lo squallido zoo di Berlino spuntarono fuori dal nulla, segnando la fine della mia spensieratezza, non avevo ancora compiuto quattordici anni. Si trasformarono rapidamente in un'onnivora ossessione: vidi il film, lessi il libro e successivamente acquistai l'album contenente i brani che avevano accompagnato una serie di scene sconvolgenti. Non potei nemmeno evitare di innamorarmi perdutamente di Natja Brunckhorst, che nel film interpretava Christiane. Se non ricordo male si trattò della mia seconda cotta adolescenziale, che a differenza della prima e per ovvie ragioni non ebbe riscontri nella quotidianità. Poco importava e tutto sommato poco importa, l'amore l'ho spesso immaginato.

Per un po' mi vidi irrompere sulla scena come una furia, spaccare tutto, prendere Natja / Christiane e portarla via dall'orrore che la circondava. Tutto questo senza stare a considerare che lei era alle prese con un dramma personale che non sarei stato in grado di gestire. Anzi, probabilmente il lato oscuro di Berlino Ovest avrebbe fagocitato anche me.

Credo di aver visto il film dozzine di volte, l'ultima delle quali risale a circa un mese fa. Quanto alle stupende canzoni di David Bowie - su tutte "Station to Station" - sono facilmente rintracciabili nella colonna sonora della mia vita. A colpirmi maggiormente, però,  fu il libro dal quale era stato tratto il film, che negli anni ho letto ben sei volte. Lo sappiamo, tranne pochissimi casi il libro è più bello del film che genera e "Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" non rappresenta un'eccezione alla regola. Tra l'altro, essendomi innamorato di Natja e pensando al film, durante la prima lettura continuai a servirmi degli attori, dando loro del lavoro supplementare. A dire il vero ho continuato a farlo anche in occasione delle letture successive. Suppongo sia un peccato, perché quando leggo mi capita di immaginare un personaggio infischiandomene della descrizione data dall'autore, sia essa dettagliata o sommaria, ma non ci trovo nulla di male. Comunque mi viene spontaneo.

Torniamo alla protagonista. Libro e film sono caratterizzati da un finale aperto, che pur costellato di incognite potremmo definire positivo. Proprio per questo motivo, quando appresi dai giornali che Christiane continuava ad avere grossi problemi con la droga ci rimasi malissimo. Con l'uscita di "Christiane F. La mia seconda vita" (2013) completai quel difficile, snervante puzzle. In copertina, ancora una volta, c'era Natja Bronckhorst. Ormai il vero volto di Christiane mi era noto grazie al web, ma come continuava a ripetere Bowie, era troppo tardi. Troppo tardi per scindere la realtà dalla finzione.         

7 commenti:

  1. Oddio, pensa tu: non sapevo nemmeno ci fosse un "sequel" e che la vera protagonista avesse ancora problemi di droga.
    Comunque ci sta, anche io se conosco gli attori del film, me li immagino anche nel libro...

    Moz-

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    1. Non ne parlo nel post perché avrei preso una direzione diversa, ma il sequel mi ha in parte deluso. Quanto ai problemi Christiane ne ebbe ancora tanti, attualmente non saprei.

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  2. The return of the Thin White Duke

    Ecco, in merito alle COLONNE, credo di non avere ancora accettato che David Bowie ci abbia lasciato.
    Colonna sonora super.

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    1. Eh si, grande colonna sonora. Sai che pare strano anche a me che Bowie non sia più con noi?

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  3. La caduta vertiginosa negli abissi della solitudine. Film che mi ha inquietata non poco. Racconta di un epoca che non ho vissuto per poco, ammetto però che forse a causa del mio moderato pessimismo non ho creduto nel lieto fine nemmeno per un attimo.

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    1. Io un po' ingenuamente ci credetti, ma in fondo ero un ragazzino. Comunque, gli articoli che ogni tanto leggevo sui giornali infransero il lieto fine che avevo immaginato. Vita molto difficile quella di Christiane. Grazie per il tuo commento, l'ho trovato molto bello.

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    2. Si, averlo visto in età adulta ha inciso sulle mie aspettative. Da ragazzina sarebbe stato molto diverso.. a presto!

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