31 luglio 2019

Per vie traverse

Ricevo una e-mail da una casa editrice, leggo la trama del romanzo propostomi e, se non lo conosco, mi informo su chi l'ha scritto. Quindi, se l'ho trovata interessante, se è riuscita a catturare la mia attenzione ordino il libro, che mi viene recapitato in un paio di giorni, al massimo tre. Ci sono storie che non cerco, che entrano in casa per vie traverse. Bussano alla porta, si lasciano osservare, annusare sperando di piacere. L'eco delle balene di Sean Michaels è arrivato giusto ieri, pronto per essere scoperto, amato o disprezzato, conservato o donato a qualche associazione. Da parte mia aspetto il momento giusto per immergermi nella lettura e questo può voler dire un minuto, un giorno o un anno. Oppure mai, dipende. Non lo so, a qualcuno sembrerà esagerato ma queste sono cose che continuano ad emozionarmi. Parecchio.

(Dal risvolto di copertina di: L'eco delle balene - Sean Michaels. Keller Editore)

1938. Lev Sergeevič Termen è chiuso nella sua cabina a bordo della Staryj Bol’ševik, la nave che lo sta riportando a Leningrado. Tra le pareti color azzurro scrive una lettera a Clara Rockmore, suo unico vero amore. Ricorda i primi anni a Leningrado come scienziato, l’invenzione dello strumento più strano al mondo – il theremin – e il sogno del Cremlino che quella e altre creazioni potessero essere utilizzate per infiltrarsi nella patria del capitalismo. Invece era stata New York a fare breccia nel cuore di Termen con i primi jazz club, i locali di Harlem e i concerti alla Carnegie Hall.
L’America conosceva il proibizionismo e lui incontrava Rockefeller, Gershwin, Šostakovič, George Bernard Shaw, Glenn Miller; l’economia statunitense veniva travolta dal crollo del Ventinove e lui insegnava i magneti a Somerset Maugham, inventava nuovi prodigi elettrici e incontrava Clara, la giovane violinista per la quale era stato subito amore.
In un crescendo continuo, tra una missione a Alcatraz, lotte di kung fu e giochi di spionaggio che non porteranno a nulla di buono, Termen è infine costretto a fare ritorno in Russia, ma il Paese che trova non è quello che aveva lasciato e ben presto viene spedito in un gulag siberiano.
L’eco delle balene, ispirato alla vita dello scienziato russo Lev Termen, è un romanzo elegante e affascinante di amore ed elettricità, che si muove tra bellezza, meraviglia e il dolore di un cuore spezzato.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Prego Andrea. Comincio a leggerlo tra poco, giusto il tempo di finire un altro libro. Vediamo se vale quanto lascia intuire.

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