12 maggio 2020

Io e Diabolik

Tre anni fa mi sono liberato di circa cinquecento albi di Diabolik. Li ho regalati a un caro amico, evitando di perdere tempo nel tentativo di venderli per pochi spicci. Oddio, considerando che erano cinquecento proprio pochi spicci non direi, però quando posso preferisco regalare. Sono sincero, mi è dispiaciuto disfarmene. D'altra parte avevo un disperato bisogno di spazio in casa e dovendo scegliere ho tenuto i super eroi con super problemi. Di Diabolik ho comunque conservato i primi cinquanta numeri della Ristampa Swiisss, vale a dire le storie che mi piacciono di più, oltre a diversi numeri sparsi che essendo molto vecchi probabilmente valgono qualcosa.

La mia passione per Diabolik parte da lontano, precisamente nel momento in cui la Ristampa R, quella con il dorso bianco apparve nelle edicole. Era l'estate del 1978, luglio se non ricordo male e io non avevo ancora compiuto dodici anni. Manco a farlo apposta in tasca avevo 300 lire e affascinato dalla possibilità di collezionare una serie a fumetti partendo dal primo numero acquistai Il re del terrore. Feci quindi la conoscenza di questo criminale privo di scrupoli - nella sua prima avventura si ha proprio l'impressione di avere a che fare con uno psicopatico - e ben presto mi innamorai dei disegni di Luigi Marchesi e dell'atmosfera cupa, pesante che permeava gli albi. Dopo Marchesi arrivò Enzo Facciolo e fu proprio lui a far scoccare definitivamente la scintilla, anche perché nel frattempo le storie si erano notevolmente irrobustite. Con il passare degli anni questo personaggio così particolare mi causò inevitabilmente dei problemi. Come si può fare il tifo per un assassino? Mica parliamo di Capitan America. In effetti arrivai anche a detestarlo, a gioire per le sue rare sconfitte pur sapendo, è la legge dei fumetti, che dai momenti difficili sarebbe in ogni caso uscito vincitore. Però continuai a collezionarlo, acquistando anche la serie regolare e successivamente i vecchi numeri che riuscivo a trovare girando per la città. 

Ma di Diabolik tornerò a parlare più approfonditamente in un post dedicato ai primi dieci numeri. Vi lascio con questi quattro albetti che di spazio ne occupano pochissimo. Infatti li ho conservati.

4 commenti:

  1. Caro Roberto, oggi con presto 90 anni non leggo più Diabolik, ma un tempo mi piaceva e dico tanto!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Anche a me piaceva e in fondo piace ancora tanto! Caro Tomaso, una buona giornata a te, grazie di cuore per le graditissime visite al mio blog. Ti abbraccio con tanto affetto.

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  2. Non vedo l'ora!!
    Io amo Dk, è il mio fumetto italiano preferito.
    Vero, agli inizi era proprio un disadattato :D

    Moz-

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    1. Eh si, lo so che lo ami, ma non credevo fosse il tuo preferito!

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